Il governatore lombardo parla del territorio e del ruolo strategico degli specchi d’acqua per il futuro della regione: dal volano per il turismo ai forti valori relativi all’identità
Avvocato di formazione, Attilio Fontana guida la Regione Lombardia dal 2018. Alla guida della regione più popolosa e produttiva d’Italia ha affrontato sfide che spaziano dalla sanità all’autonomia, fino alla transizione ecologica. E, tra le ricchezze della Lombardia, i laghi occupano un posto centrale: dal Garda al Lago di Como, sono motori di turismo, cultura, energia e risorse. Ed è proprio su questo tema che l’abbiamo interpellato.
Secondo lei, che ruolo riveste il lago nel patrimonio simbolico collettivo del territorio? Quali aspetti lo rendono parte integrante dell’identità locale e attrattivo anche per chi lo visita?
I laghi sono una parte fondamentale dell’identità di Regione Lombardia. Viene spesso usato il termine ‘laghee’ per descrivere chi vive l’identità del lago: attorno a queste aree, infatti, sono cresciute economie legate alla pesca e al turismo. Quest’ultimo, soprattutto, ha avuto un grande aumento negli ultimi anni: i numeri lo dicono, dai laghi più grandi come quello di Garda, al lago di Como e il lago Maggiore, a quelli più piccoli che, con il loro fascino e le loro piste ciclabili, riescono ad attirare tantissimi turisti.
Con l’avvicinarsi delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, quali azioni o strategie la Regione Lombardia sta promuovendo al fine di valorizzare al meglio il lago in chiave di mobilità integrata, sviluppo economico e promozione turistica?
Le Olimpiadi Milano-Cortina 2026 rappresentano un’occasione unica, e la nostra attenzione è massima non solo su Milano, ma anche sui territori dei laghi lombardi. L’obiettivo è far sì che questo grande evento lasci un’eredità concreta, soprattutto in termini di sviluppo turistico, economico e infrastrutturale. Vogliamo che chi arriva in Lombardia per le Olimpiadi possa scoprire anche la bellezza dei nostri laghi e viverli con servizi moderni e sostenibili. I nostri laghi non sono solo mete turistiche, ma anche un patrimonio da promuovere, proteggere e rendere sempre più accessibile.
Ha un ricordo personale legato al lago o un luogo del cuore che rappresenta il suo rapporto con questo territorio?
Il luogo del cuore è una casetta molto piccola che i miei genitori avevano sul lago Maggiore, a Porto Valtravaglia, dove ho passato tante vacanze estive e soprattutto dove ho preparato la maturità con due amici. Ricordo che negli unici momenti in cui non studiavamo, prendevamo un barchino con cui uscivamo a pescare del buon pesce persico, che poi mangiavamo di sera. Il fascino del lago è unico e irripetibile e anche per questo ricordo pensare al lago mi crea gioia ogni volta che ci torno.