I pochi resti dell’antica fortificazione costruita dai Longobardi e poi distrutta da Napoleone si trovano in un luogo magico a picco sul lago, all’interno di un grande parco pubblico.
Uno sperone roccioso alto circa 100 metri, dal quale è possibile ammirare uno dei panorami più belli del Lago Maggiore. Parliamo della Rocca Borromea di Arona, la fortificazione che per lungo tempo permise ai Longobardi di difendere il territorio dall’accesso dei nemici. Sebbene la costruzione risalga all’anno 1000, nel corso dei secoli la Rocca attraversò diverse fasi, diventando di proprietà prima degli arcivescovi, poi dei Visconti, per passare infine a Vitaliano Borromeo nel 1439. È proprio in una delle stanze della fortezza che nacque nel 1538 il famoso cardinale San Carlo Borromeo. Nel 1800, Napoleone Bonaparte ne ordinò la distruzione e da allora ciò che ci resta sono solo alcuni ruderi e un grande parco, dove oggi è possibile rilassarsi immersi in un’atmosfera magica intrisa di storia e natura.
UNA VISTA MOZZAFIATO
Chi si reca alla Rocca di Arona lo fa principalmente per godere di una vista senza eguali. Dopo una stradina sterrata in salita, si raggiunge l’accesso al grande parco pubblico. Da qui è possibile ammirare tutto il Vergante e, in lontananza, la Rocca di Angera che, al contrario della sua gemella, si erge intatta sulla sponda opposta del lago.
Una visita alla Rocca di Arona è l’occasione ideale per perdersi tra il fascino della storia e il silenzio del verde circostante. Ciò che resta delle antiche mura e delle torri fa da sfondo a una natura incontaminata, che è possibile esplorare lungo i sentieri che circondano la collina. Gli amanti del trekking possono spingersi fino ai punti panoramici più elevati, da cui è possibile godere di una vista completa del lago e delle Alpi. Il percorso
prosegue tra i boschi della Valle Vevera, portando fino ai laghetti di San Carlo e al Motto Grande, la collina che con i suoi 434 metri di altezza sovrasta Arona.
I LUOGHI DEL SANTO
Chi si reca ad Arona non può non lasciarsi conquistare dai luoghi legati alla figura di San Carlo Borromeo, anima e guida della Controriforma cristiana cattolica.
Sulle colline a nord della Rocca si trova anche una parte di quello che avrebbe dovuto essere il Sacro Monte dedicato al Santo. Di questo progetto incompleto si possono oggi ammirare solo tre delle quindici cappelle previste, oltre alla chiesa principale e alla famosa statua del Colosso di San Carlo, un’opera maestosa chiamata anche “Sancarlone” (Sancarlòn in dialetto locale).
Lungo la strada alcuni pannelli informativi raccontano secoli di storia e permettono di scoprire di più su uno dei luoghi e dei personaggi più rappresentativi di tutto il Lago Maggiore.