Il presidente della Regione spiega il ruolo centrale che le zone lacustri rivestono per l’intero territorio: la continua promozione di queste aree è dunque fondamentale.
Il lago come strumento indispensabile per il territorio, punto di riferimento per il turismo. Così Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, analizza presente e futuro delle aree lacustri.
“Secondo lei, che ruolo ha il lago nel patrimonio simbolico collettivo del territorio? Quali aspetti lo rendono parte integrante dell’identità locale e attrattivo anche per chi lo visita?”
Il lago è un patrimonio straordinario del nostro Piemonte per la sua bellezza e per l’unicità del paesaggio che infatti porta in queste zone appassionati e turisti da tutto il mondo. Ai laghi dobbiamo grande riconoscenza: il Piemonte è turistico perché ci sono i laghi. Questo territorio ha infatti raggiunto una vocazionale internazionale ben prima di altre zone della nostra regione – penso ad esempio a Torino che solo negli ultimi vent’anni è diventata una punta di diamante dell’attrazione turistica piemontese – e la mantiene grazie a un’offerta turistica di altissimo livello, alla qualità dell’ospitalità alberghiera e alla ricchezza delle attività proposte.
“Quali azioni o strategie la Regione sta promuovendo per valorizzare il lago in chiave di mobilità integrata, sviluppo economico e promozione turistica?”
In questo quadro la Regione continua a lavorare per la promozione turistica della zona dei laghi. Nel 2024 questa parte del Piemonte ha registrato 1,38 milioni di arrivi e 4,66 milioni di presenze e anche prime rilevazioni per il 2025 confermano un’affezione del turismo, soprattutto internazionale. Ad agosto il Lago Maggiore sarà poi tra i protagonisti delle tappe piemontesi della Vuelta che per la prima volta parte dall’Italia e in particolare da Torino e dal Piemonte. In particolare la carovana rossa approderà sulle sponde del Lago il 23, nella prima tappa tra Venaria Reale e Novara.
“Ha un ricordo personale legato al lago o un luogo del cuore che rappresenta il suo rapporto con questo territorio?”
La gita della scuola media quando mi hanno portato a vedere l’Isola Bella. Era la prima uscita della mia vita fuori dai confini della mia Alba e ricorderò sempre quell’isola mitologica che poi mi ha accompagnato sempre e che ancora adesso considero uno dei posti più belli del nostro territorio.