La Vicepresidente della Regione del Veneto Elisa De Berti traccia la rotta per integrare trasporti turismo e sostenibilità sul lago di Garda.
Quale relazione vede tra la mobilità regionale e l’esperienza dell’identità territoriale?
La mobilità gardesana riflette un’identità che supera i confini regionali. Il lago di Garda unisce Veneto, Lombardia e Trentino in un’area dove culture e paesaggi convergono in una visione comune. Emblema di questa sinergia è la prima legge interregionale italiana, dedicata al lago. A guidare la collaborazione è la Comunità del Garda, riconosciuta nel 1992, con il compito di tutelare e valorizzare il territorio.

Come la Regione sta integrando trasporti, turismo e sostenibilità per valorizzare i laghi?
Il sistema veneto della mobilità sostenibile unisce sviluppo economico, inclusione sociale e tutela ambientale. Sostiene la crescita regionale con collegamenti rapidi ed efficienti, migliora l’accessibilità per le fasce più vulnerabili e contribuisce a ridurre le emissioni e a proteggere il territorio. Questa visione si concretizza nel Piano Regionale dei Trasporti. Nel contesto gardesano, la Regione ha avviato interventi strategici quali AV/AC Padova-Brescia, la Ciclovia del Garda, contributi ai Comuni per lo sviluppo della navigazione, coordinamento per la sicurezza della navigazione e della balneazione, logistica integrata e trasporto merci (Stati Generali Nord-Est), nuovo casello A4 a Castelnuovo, integrazione treno-bus con Garda-Link, Riforma del Trasporto Pubblico Locale, estensione del progetto Bike-Friendly.
C’è un luogo, un tragitto o un’esperienza legata ai laghi che per lei ha un significato speciale?
Amo pedalare con la mia famiglia lungo i sentieri tra scorci spettacolari e ulivi: è un momento per rallentare e stare insieme. Anche nel mio ruolo istituzionale, ho sempre incontrato amministratori appassionati. Garda, per me, è natura, affetti e comunità. Impossibile non amarlo.