Questi manieri vantano una storia fatta di guerre e vendette, degna di un racconto fantasy. Restaurati e riaperti al pubblico quest’anno, da sempre sono al centro di un’antica leggenda locale
Sembrano emergere direttamente dalle acque, sospesi tra realtà e immaginazione. Nelle giornate di nebbia, dicono che facciano persino da sfondo a un veliero fantasma che si aggira silenzioso tra le onde. Non siamo sul set di un film fantasy, ma sul versante piemontese del Lago Maggiore, di fronte al borgo di Cannero Riviera, dove affiorano gli affascinanti e misteriosi Castelli di Cannero.
Un tuffo nel passato
Due di questi tre isolotti rocciosi ospitano le rovine di antiche fortificazioni che, pur appartenendo amministrativamente al comune di Cannobio, sono da sempre legati per nome e percezione a Cannero. La loro storia è intrecciata a episodi di brigantaggio, battaglie, domini famigliari e antiche vendette. Visitare questi luoghi — anche solo da lontano, con uno sguardo dalla riva o a bordo di una barca — significa fare un tuffo in una vicenda epica, tanto affascinante quanto reale. I castelli furono costruiti probabilmente tra l’XI e il XII secolo con il nome di “fortezze della Malpaga” e furono usati inizialmente da bande locali per controllare i traffici tra Italia e Svizzera.
La loro fama risale, però, al Quattrocento, quando furono occupati dai temuti fratelli Mazzarditi, cinque nobili locali trasformatasi in tiranni. Approfittando dell’instabilità del Ducato di Milano e dei conflitti tra Guelfi e Ghibellini, i Mazzarditi instaurarono un dominio violento e arbitrario, terrorizzando le popolazioni rivierasche. Per dieci anni, il loro potere si estese su tutto il litorale, fino a quando, nel 1414, il nuovo Duca di Milano Filippo Maria Visconti inviò un esercito per cacciarli e mettere fine al loro regno: almeno ufficialmente. Qualche decennio dopo, nel 1441, i castelli passarono nelle mani della potente famiglia Borromeo a seguito di una donazione.


Nel 1519 il conte Lodovico Borromeo, discendente della dinastia, fece costruire una nuova roccaforte sulle rovine precedenti, chiamandola “Vitaliana” in onore della sua famiglia. La nuova struttura diventò un bastione difensivo contro le incursioni svizzere, ma con la morte di Lodovico, la rocca finì per essere abbandonata, lasciando spazio al silenzio e alle leggende. Si racconta, infatti, che nelle giornate di nebbia da queste parti si possa intravedere un veliero fantasma abitato proprio dai fratelli Mazzarditi, tornati per recuperare un misterioso tesoro sommerso, nascosto per non farlo cadere nelle mani del Duca.
Che si tratti di fantasia o realtà, di certo un viaggio a Cannero Riviera non è solo un’escursione, ma un vero viaggio a metà tra storia e leggenda. Nel 2019 la famiglia Borromeo, tuttora proprietaria degli isolotti, ha avviato un progetto di restauro e valorizzazione delle rovine dei Castelli di Cannero. Un’iniziativa ambiziosa che si è conclusa proprio quest’anno e che ora consente al pubblico di visitare l’intero sito.